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Pensiero sulle Espressioni e la Creatività.

Pensiero sulle Espressioni e la Creatività.

INTRODUZIONE: Questo testo non vuole essere considerato un alcun che di autorevole sulla cultura o il linguaggio, ma piuttosto un pensiero su perché certe affermazioni e atteggiamenti portino solo a una limitazione intellettuale degli orizzonti possibili.

Trovo che viviamo in tempi difficili, ma davvero tanto, non solo per la pandemia, la crisi climatica o le varie tensioni internazionali.

Trovo che sia un periodo difficile perché nessuno ha un punto ideologico di riferimento davvero riconosciuto, o meglio, ne abbiamo tantissimi, ma molti non vengono riconosciuti dalla maggioranza oppure vengono costantemente criticati, restando in costante fase di valutazione per poter essere ritenuti più o meno attendibili.

Tutto questo porta a non avere una sicurezza, bensì tanti punti di vista diversi, e tante domande sorgono spontanee.

Chi ha davvero ragione? C’è una soluzione che possa accontentare tutti o bisogna trovare il solito compromesso?

Questo porta uno sconforto generale, e una sorta di “accettazione distorta” della realtà, poiché non si vede una reale soluzione al problema ma solo degli arginamenti.

Spesso si conclude che servirebbero molti sforzi per pochi risultati, e magari quando si chiede un consulto, sapendo che le opzioni sono comunque fallaci, non si riesce nemmeno a scegliere una possibilità. Allora, l’altra persona se ne esce con: “È sempre stato così” o “Sarà per sempre così”.

Questa è la cosa peggiore che si possa dire, peggiore che non fare una scelta.

Adesso provo a dare una mia interpretazione del perché.

Questa non è solo una frase fatta, o passatemi il termine, una frase del caz*o: è mettere un altro macigno sulla pila dei problemi.

Se non trovi la soluzione che ti soddisfi per un problema e non hai nulla da dire, lascia almeno la possibilità per un futuro. Così è solo mettersi dello sconforto addosso, auto-darsi la conferma (stupido già di per sé), appunto “Sarà sempre così”.

Facendo così non diciamo solo una frase negativa, diciamo proprio una cosa che fa male per il pensare, una cosa che ti spinge a credere che alcune cose siano immutabili, e che certe tendenze ci saranno per sempre. Non sappiamo che stiamo rendendo le cose così proprio pensandola così.

La mia espressione, o meglio linguaggio, modificano il mio pensiero, ergo come vedo la realtà.

E adesso uno potrebbe dirmi:

“Ma va be’, chi se ne frega di quello che penso o pensano gli altri? Cambiare idea non cambia le situazioni, ma agendo si cambia qualcosa”.

È proprio questo il punto, la gente non vede la soluzione, o come detto prima, questa non la soddisfa, e affermando che non è possibile un cambiamento preclude per il futuro. Come abbiamo detto il nostro modo di comunicare è anche il modo che ci permette di formulare pensieri.

Quindi anche le percezioni del mondo si modificano se esso si modifica. Come possiamo quindi aumentare tutte queste cose, che come abbiamo visto sono collegate, per trovare nuove possibilità e orizzonti?

Facile: con la creatività.

Più vado avanti nella vita più mi rendo conto che la creatività è l’unica cosa che conta. Più sei creativo più vedi soluzioni possibili ai problemi, e di conseguenza puoi creare, letteralmente, cose che prima non si consideravano realizzabili, insomma il concetto di realtà è un costrutto linguistico socialmente utile al riferimento di cose e oggetti, non è qualcosa di dato e di realmente esistente…quindi può essere quello che preferisci tu.

Ritornando al discorso iniziale: come si può avere speranza, o un punto di riferimento morale, in una società che, a livello storico, si può considerare un medioevo? È un tempo incerto e pieno di grandi paure, con i media e lo Stato che traballano e prendono decisioni discutibili.

Le persone stanno sempre più male mentalmente e fisicamente, qual è la via giusta?

Cercate la vostra via, anzi createvela, come professavano i nativi d’America, e soprattutto…

Niente paura, la luce è più veloce di ogni cosa.

Grazie per l’attenzione.

Lux