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Il ciclo naturale delle cose ci insegna che il tempo è relativo e lo spazio è mutevole. Nonostante il clima atmosferico tenda ultimamente a confondere la psiche umana, scombinando le stagioni e mescolando le proprietà termiche della superficie terrestre a cadenza quasi lunare, bisogna sempre tenere in considerazione il motivo generale di fondo: la vita cosciente sul pianeta blu è una vera e propria avventura.

Tra le varie insidie che si annidano lungo il percorso dell’essere umano, troviamo alcuni meccanismi di interazione sociale e alcune convinzioni comunitarie consolidate ormai da tempo, le quali inevitabilmente influenzano il cammino verso la conoscenza del sé da parte dell’individuo.

Nell’Anno Domini 2022, nel Canton Ticino in particolar modo, ma anche in altre parti del Mondo, gli esseri umani devono tornare a riconoscere le loro radici, la Madre Terra da cui sono nati.

Per questo motivo è molto importante che chi si sente un elemento di congiunzione tra esseri, chi funge da polo aggregativo, chi gioca un ruolo di trascinatore di idee, di guida e riferimento per i suoi compagni e per chi lo circonda in generale, si impegni ad abbandonare gli affari di pubblico dominio alla luce del sole, preferendo la fresca ombra delle fronde, cercando il riserbo e la segretezza che per millenni hanno custodito l’Arte del vivere da amanti della Natura e in armonia con l’Universo.

Il sapere è per tutti coloro che lo cercano, la conoscenza è solo per chi la può riconoscere, mentre il dono è per chi è pronto ad accettarlo.

La Montagna è come il Cielo e tante altre cose: non perdona.

Le valli rocciose in cui siamo cresciuti ci hanno sempre trasmesso i valori e la forza per permetterci di contrastare a testa alta le spire del fastidio e della negatività profonda, spesso provenienti dalle zone più urbanizzate e civilizzate come le città. I fiumi ci hanno mostrato come un movimento silenzioso possa essere determinato, veloce e inarrestabile, anche di fronte all’ostacolo apparentemente più invalicabile. È il calore dell’amore che ci ha guidato tra le cime in tempesta, anche quando l’aria pungeva d’indifferenza ed era inquinata di vizi.

«Quanta fretta, ma dove corri?» tutti i nodi vengono al pettine.

Hanno rotto i coglioni ‘sti tekno party, con la ketch, la bamba, le paste senza crema e il the con l’emmeddì. La repressione Statale ha pieno diritto di esistere se si abbatte su gente come gli adulti tossici rimasti che organizzano eventi pubblici senza essere in grado di gestirli. È allarmante la questione dell’ignoranza giovanile, del sistema scolastico che insegna il calcolo probabilistico su base economica e non come capire se la persona che ci troviamo di fronte ha bisogno d’aiuto. Stiamo tirando su una società di amebe ritardate strafatte di tutto e di più senza il minimo rispetto per loro stesse, figuriamoci se il senso comunitario poi ne esce vincitore… Ci sono le discoteche, se qualcuno ha voglia di drogarsi senza ritegno e sfondarsi i timpani con del pum pum di pessima qualità. Ci sono le aziende dedicate al suicidio assistito se qualcuno ha intenzione di mettere fine alla propria esistenza senza pesare su chi gli sta intorno.

Libertà non significa fare il cazzo che si vuole incuranti di ciò che va al di là delle proprie narici. Libertà non significa trainare un branco di ragazzini incoscienti in cima a una montagna per sballarsi come satelliti senza consapevolezza e banchettare d’ipotermia dando ancora la colpa alla pessima politica dello Stato limitrofo di turno. Potrebbero essere i vostri figli, è questo il modello di vita che intendete proporre loro? Ma che razza di esempio siete? Non vi fate schifo da soli?

L’episodio che ha scosso il Cantone sul finire del mese di novembre non è stato un fulmine a ciel sereno. Un lumicino si è spento per un soffio di vento troppo forte. Nessuno si era curato di metterlo al riparo, NESSUNO è stato in grado di riconoscere le circostanze in cui la piccola luce ha fatto i suoi ultimi singhiozzi manifestando una richiesta di aiuto. Questo è molto grave. Molto grave.

Ora siamo nel buio. Di nuovo.

Benvenuti nelle tenebre, dove chi è cieco crede di poter prevalere sugli altri, ma chi sente e ascolta è in grado di colpire alla giugulare nel momento più inaspettato. Apri l’altro occhio, forse troverai la via.

I Gatt Selvaadic dal Tesín